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Con lo Psicodramma la persona è messa in condizione di (ri)sperimentare delle situazioni piuttosto che di raccontarle e può parlare con le diverse parti di sé e con le diverse persone della propria vita, piuttosto che parlare di esse.
La persona giunge così ad un più alto livello di coscienza di sé e di fiducia, e può accedere a modi più spontanei, creativi e funzionali nella relazione con se stesso e con gli altri. Per Moreno ideatore dello psicodramma la Spontaneità è: “rispondere in modo adeguato alle situazioni nuove o in modo nuovo alle situazioni già conosciute“. La Spontaneità si definisce come possibilità caratteristica dell’individuo di avere sentimenti e comportamenti in armonia con le proprie tendenze naturali. Spontaneità e psicopatologia sono inversamente collegate: se la prima diminuisce o scompare, la seconda insorge e aumenta.
La Creatività permette che la tendenza naturale (Spontaneità) diventi azione concreta.
Moreno chiama fattore S-C (Spontaneità-Creatività) l’elemento chiave che misura l’espansione soddisfacente dell’individuo e la sua relazione con l’altro. Sul palcoscenico psicodrammatico… “è possibile la scoperta dell’uomo spontaneo, ossia della natura spontanea e creativa dell’esistenza”. In uno Psicodramma la persona impegnata nella ricerca di sé (protagonista) trova il sostegno di:* un conduttore di psicodramma, il professionista qualificato che facilita il processo;
* un gruppo di persone che creano l’ambiente adatto alla messa in scena dei ruoli richiesti dalla rappresentazione;
* uno spazio d’azione nel quale si sviluppa la messa in scena;
* la messa in azione, stimolata dallo psicodrammatista.
Lo Psicodramma può essere di tipo terapeutico, ossia a teso a risolvere determinate problematiche personali o di tipo formativo, ad es. un gruppo di insegnanti volto a migliorare i rapporti tra loro, il resto del personale e gli allievi.