Quando una coppia sperimenta problemi nella propria relazione, senza riuscire a risolverli e trascinandoli nel tempo, generalmente arriva un momento in cui tali problemi incominciano a deteriorare progressivamente il rapporto, generando insoddisfazione e ponendosi come causa potenziale di rottura. Più frequentemente è proprio in questa fase che alcune coppie (o soltanto uno dei 2 membri della coppia) decidono di richiedere l’intervento di uno psicoterapeuta per intraprendere un percorso che le aiuti a salvare la propria relazione. Ovviamente la psicoterapia di coppia non è utile soltanto alle coppie con problemi relazionali gravi (pertanto già in una fase critica), bensì può essere conveniente e costruttiva anche per quelle coppie con una buona relazione, allo scopo di apprendere a migliorare la comunicazione, prevenire futuri conflitti, e conservare una relazione più armoniosa e duratura, così come per rafforzare il proprio vincolo e conoscersi meglio e più profondamente.
I problemi per i quali una coppia decide di richiedere una psicoterapia possono essere svariati, come ad esempio mancanza di comunicazione, conflitti e discussioni frequenti, problemi sessuali, affettivi, oppure legati alla gestione degli oneri domestici, insoddisfazione con uno o vari aspetti della relazione, delusioni, frustrazione perché la relazione non risponde ad aspettative pregresse, conflitti in relazione all’educazione dei figli, problemi finanziari che colpiscono la relazione, infedeltà, problemi di gestione e di modulazione delle emozioni come la rabbia e la gelosia.
In primo luogo lo psicoterapeuta realizza una valutazione della situazione (sia a livello di coppia che individuale) per determinare quali sono i problemi fondamentali esistenti e gli obiettivi che si desidera raggiungere con la psicoterapia, e individuare il tipo di intervento più appropriato. La durata di una psicoterapia di coppia può essere ampiamente variabile, e dipende dalle problematiche specifiche individuali e di coppia, e dal numero di conflitti esperiti da una determinata coppia. Potrebbero essere sufficienti poche sedute per intervenire su un problema relazionale superficiale, come mesi o anni per trattare problematiche relazionali che si radicano nell’organizzazione di personalità dei singoli membri della coppia, e che si ripercuotono gravemente nelle dinamiche e nella vita dello stesso rapporto di coppia ed eventualmente della famiglia. Durante la terapia si analizzano i conflitti, così da ricavare una maggiore comprensione della loro natura, si apprende a risolvere i problemi e a discutere le differenze in modi razionali e logici, a riconoscere quali sono le idee e le convinzioni irrazionali o erronee da modificare, a rilevare quali comportamenti potrebbe auspicabilmente modificare ciascun membro della coppia e come imparare a farlo, ad ascoltare e migliorare le dinamiche comunicazionali, comprendere e accettare l’altro, così come accettare le differenze interpersonali.
Le statistiche indicano che la maggior parte delle coppie che hanno svolto una psicoterapia, circa un 75%, hanno ricavato un miglioramento nella qualità della loro convivenza. Naturalmente, quando si va in psicoterapia senza alcuna motivazione, ma soltanto perché nessuno possa dire che “non si è fatto di tutto”, allora l’efficacia di una psicoterapia è molto minore.
Esistono segni più o meno evidenti che possono consentire di comprendere quando sia opportuno iniziare una terapia di coppia. Il primo indizio ha a che vedere con il malessere di uno o entrambi i membri della coppia. Esiste un’ampia gamma di stimoli stressanti che possono contribuire a innescare una crisi di coppia e creare una condizione di profonda conflittualità: discussioni frequenti, infedeltà, problemi economici, incongruenze educative, difficoltà sessuali, crisi lavorative, problemi di salute, dipendenze, e qualsiasi altro evento che in alcun modo cambi in modo disadattivo la dinamica relazionale familiare o di coppia. Generalmente la terapia di coppia fallisce se non vi è un livello sufficiente di impegno da parte dei membri della coppia, o come minimo un grande impegno almeno da parte di uno dei due. Sarebbe auspicabile non aspettare all’ultimo momento (quando la crisi sia ormai giunta a un punto tale da essere percepita dai membri della coppia come irrisolvibile e insanabile) per iniziare una psicoterapia di coppia, come pure sarebbe opportuno concedere alla terapia un tempo ragionevole perché possa generare i cambiamenti necessari. Ovviamente la fiducia nello psicoterapeuta è fondamentale, come pure è essenziale mantenere una fluida comunicazione in merito a tutti i dubbi che possano insorgere durante il processo terapeutico.
Le sedute di psicoterapia si strutturano in incontri della durata di circa un’ora ciascuno, che possono tenersi a livello congiunto (con entrambi i membri della coppia). Man mano che il processo terapeutico si dipana la coppia lavorerà sugli aspetti fondamentali della dinamica relazionale, comunicativa, sui nodi conflittuali.
Il tematica principale è comunemente il problema del conflitto. Poiché non possiamo evitarlo e quindi sopprimere le nostre mozioni è importante trovare un modo sostenibile per la gestione del conflitto e per una possibile risoluzione.
Gestire e trasformare un conflitto insostenibile in un qualcosa di utile per la coppia è l’obbiettivo di un percorso psicoterapeutico.
Molte volte capita che è una delle due parti a contattare un terapeuta. In questo caso è possibile fare un primo colloquio individuale al fine di analizzare se c’è la necessità di intraprendere un percorso insieme o individualmente.